Nel 2010 grazie a degli studi condotti presso il dipartimento di chimica dell’Università degli Studi di Cosenza sono stati individuati ed isolati due principi attivi presenti, esclusivamente, nel succo di bergamotto che inibiscono la produzione di colesterolo nel sangue. Tale risultato scientifico, peraltro brevettato dalla stessa Università, e pubblicato sulle più importanti riviste scientifiche ha suscitato un grande interesse da parte della scienza medica internazionale, avvalorando il ruolo terapeutico del bergamotto contro il colesterolo alto. Infatti è stato successivamente provato con sperimentazioni in vitro, su cavia e anche sull’uomo, che il succo di bergamotto, LA SUA POLPA E IL SUO ALBEDO, contengono due principi attivi naturali che inibiscono la produzione di colesterolo nel sangue e che agiscono da statina naturale sui livelli di trigliceridi e glicemia, senza provocare i gravi effetti collaterali che possono determinarsi con l’uso per scopi terapeutici di statine sintetiche contenute in farmaci convenzionali.
Un recente studio del George Centre for Healthcare Innovation presso l’Università di Oxford (Uk) ha messo infatti in evidenza come le statine sintetiche non riducono il rischio di formazione di coaguli nel sangue, che in genere provocano i trombi. Senza contare che, come tutti i farmaci, le statine possono causare effetti collaterali e indesiderati.